mercoledì 9 marzo 2016

MARTINA BERTA: UN ANNO DA SOGNO

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Tutta la gioia di Martina all’arrivo del Campionato del Mondo Xc di Andorra, nel 2015.
Martina Berta è la Campionessa del Mondo in carica di Mountain Bike, più precisamente specialità Xco. Classe 1998, corre da sempre con le ruote grasse e negli anni è stata in grado di vincere 7 maglie tricolori (3 a staffetta e 4 di categoria), 1 maglia iridata, 3 Campionati Europei e un numero impressionante di gare. Andiamo a conoscerla meglio a pochi giorni dall’inizio della
sua seconda stagione tra le Juniores.
Ciao Martina. Innanzitutto come stai? Hai ripreso gli allenamenti?
Ciao a tutti. Sto bene e ho ripreso gli allenamenti già da qualche settimana. Quest’anno con la nuova preparazione vorrei partire un po’ più forte dal momento che quasi tutti gli appuntamenti più importanti sono nella prima metà di stagione.
Stai percorrendo gli ultimi metri del tuo Campionato del Mondo: cosa ti passa per la testa?Tantissimi pensieri. Sicuramente tutti i sacrifici fatti e poi tutte le persone che mi hanno in qualche modo permesso di raggiungere quel risultato.
Quale, se c’è stato, il cambiamento più importante nella tua vita da quando hai vinto l’iride?
E’ rimasto tutto come prima. Quella vittoria rappresenta più una grande soddisfazione personale… La maglia iridata sarà motivo di impegno perché va onorata ad ogni gara.
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Martina indossa la maglia con l’iride dopo una prova maiuscola. Battute la britannica Richards e la svizzera Koller
Prima di un grande appuntamento ti fidi della tua esperienza o ti affidi ad altri per quanto riguarda la messa a punto della bici e la gestione della pressione?Tendenzialmente ascolto sempre mio fratello Matteo per quanto riguarda i consigli tecnici-tattici. Quando sono con la Nazionale invece mi affido ai suggerimenti dello staff azzurro, sempre molto competente.
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L’abbraccio con il fratello Matteo subito dopo la vittoria del Mondiale.
Quanto conta proprio la presenza di tuo fratello Matteo nella tua vita da atleta?
Conta molto, per vari motivi. E’ uno stimolo e mi spinge a fare sempre le cose al meglio. Con lui posso confidarmi sempre creando un ottimo confronto di idee.
Come è nata la tua passione per questo sport?
All’età di 4 anni su consiglio di Valer Onesti ho preso parte ad una gara, mi sono divertita tantissimo e da lì non mi sono più fermata.
Hai qualche rito scaramantico che sei solita fare prima di una gara?No, non ne ho nessuno.
Quest’anno sei approdata al Sixs-Devinci Pro Team. Come mai questa scelta? Com’è stato l’approccio con il nuovo team?
Ho scelto questa squadra perché mi permette di fare un calendario più completo con molte gare all’estero, e questo si traduce in esperienza. Inoltre è un team dotato di un’ottima logistica sia alle gare che nei ritiri.
Dai un voto alla tua stagione.Con la vittoria del Mondiale, del tricolore e degli Internazionali d’Italia direi un bel 9. Mi è mancato qualcosa nelle prove di Coppa Europa e più in generale ad inizio stagione, quando non avevo ancora la giusta brillantezza in corsa.
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Martina in azione con la maglia tricolore vinta da lei ben 4 volte.
In tutti questi anni, qual è stata la tua più grande delusione sportiva, la giornata da dimenticare.
Sicuramente il Campionato Italiano di Bielmonte, nel 2014. Non sono stata bene e mi sono dovuta ritirare con grande dispiacere.
Nella scorsa estate sei stata in grado di piazzarti all’ottavo posto al Campionato Italiano su strada. Ti aspettavi un risultato del genere al tuo primo anno tra le Juniores e soprattutto alla tua prima esperienza di sempre con le ruote strette?No, non me lo aspettavo affatto per vari motivi, tra i quali la lunghezza della gara, la tanta pianura prima dell’ultima ascesa a Superga e il destreggiarsi in mezzo al gruppo. La parte più difficile è stata poi arrivare fresca all’ultima salita, ma alla fine è andata bene.
Hai mai preso in considerazione l’idea di dedicarti totalmente all’attività su strada, magari in futuro?
Qualche volta ci ho pensato, ma dopo appena una gara è difficile immaginarmi un futuro su strada.
Nonostante tu abbia appena 18 anni quest’anno dovrai affrontare la maturità. Come riesci a conciliare così bene lo studio allo sport ad alto livello?
Ogni tanto conciliare entrambe le cose diventa difficile. Nei periodi in cui sono molto impegnata  con la scuola cerco di organizzare gli allenamenti in modo da riuscire a far bene entrambe le cose. Se capita un giorno in cui ho poco tempo, solitamente ne approfitto per riposare e studiare.
Quando non devi andare a scuola come funziona la tua giornata tipo?
Mi sveglio verso le 7.30, faccio un po’ di risveglio muscolare ed esercizi quando ne ho voglia, poi dopo una bella colazione esco per l’allenamento, in genere dalle 2 alle 3 ore in base al programma. Dopo pranzo mi dedico allo studio (durante il periodo scolastico) e al riposo mentre alla sera esco per una serata in compagnia o vado a letto abbastanza presto.
Colazione, pranzo o cena. Qual è il tuo pasto preferito?
Il pranzo!
Sei ad un bivio. Puoi prendere una salita dura e tecnica oppure buttarti in un single track mozzafiato. Quale tra le due opzioni scegli?
E’ una scelta difficile ma rinunciare ad un bel single track è impossibile, quindi vada per la seconda opzione!
Ti piace leggere?Non particolarmente, leggo più che tutto libri sullo sport e su personaggi sportivi.
Tra questi c’è uno sortivo a cui ti ispiri particolarmente?
I miei due idoli e fonte di ispirazione sono Marco Aurelio Fontana e Alex Zanardi, li ammiro molto entrambi.
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I fratelli Berta durante una delle tante uscite invernali sugli sci di fondo.
Se non avessi iniziato con la bici, cos’altro avresti fatto nella vita?
Sicuramente qualcosa in ambito sportivo. Mi piacerebbe avere più tempo per dedicarmi allo sci di fondo e al biathlon.
Grazie Martina per il tempo dedicato a The Brockford Post, è stato un piacere. Ti auguriamo una grande stagione e tante soddisfazioni.
Grazie mille a voi, un saluto e un abbraccio a tutti!

Jacopo Billi

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