La stagione 2016 sarà speciale, una di quelle che non si scordano facilmente. Perché?
La risposta è semplice.
Perché è l'anno delle Olimpiadi, ma soprattutto perché i protagonisti saranno gli stessi che hanno dominato la scena dei grandi Giri negli ultimi 3 anni: Froome, Contador, Quintana e Nibali. Ci saranno anche altri protagonisti, certo, ma la realtà è che tutti i riflettori sono e saranno, fino ad Agosto, puntati su questi 4
fantastici corridori, per vari motivi.
In primis, sono stati loro a dimostrare una delle qualità ormai più rare nel ciclismo moderno: la costanza. Negli ultimi 3 anni, esclusi loro 4, solo Chris Horner e Fabio Aru sono stati capaci di portare a casa un grande Giro (entrambi vincitori del Giro di Spagna, rispettivamente nel 2013 e nel 2015). Per quanto riguarda il Giro e il Tour, le corse di maggior prestigio, la scena è stata dominata in modo assoluto dai "fantastici 4" senza nessun'altra sorpresa. Tutti gli altri avversari letteralmente naufragati a minuti e minuti di distacco senza possibilità di rimonta.
Un dominio schiacciante.
In secondo luogo, hanno dimostrato di arrivare sempre pronti all'appuntamento dichiarato in precedenza, assumendosi coraggiosamente il ruolo di favoriti in ogni corsa a cui hanno preso parte.
Tutti e 4 percorreranno strade diverse per arrivare a quelli che sono gli obiettivi principali, i sogni di tutti, le due corse che ti sollevano da terra portandoti direttamente in una nuova e più maestosa dimensione, quella dei Grandi di questo sport: il Tour de France e i Giochi Olimpici.
Due corse solitamente così diverse, eppure raramente così vicine e simili come quest'anno. Durissime, esigenti e aperte a pochi.
E' il sogno di Chris Froome, che di Grande Boucle ne ha già vinte due. Al momento è lui il riferimento, l'uomo capace di sferrare micidiali attacchi in salita per poi finire i rivali a cronometro, senza nessuna pietà. La sua stagione passerà per Romandia e Delfinato e stiamo pure certi che sarà lui l'uomo da battere al Tour, mentre sarà più ardua l'impresa Olimpica.
Poi c'è il Pistolero, Alberto Contador, che è alla sua ultima recita. Lo spagnolo ha vinto in Francia due volte (tre sul campo, prima della squalifica per doping) e non ha intenzione di ritirarsi senza prima chiudere il conto che ha ormai aperto fin dal 2010 con la corsa francese, per poi presentarsi a Rio. Ha tentato la doppietta Giro-Tour (riuscita l'ultima volta nel lontano 1998 a Marco Pantani), e vedremo dove lo porteranno la sua incredibile testa e l'impeccabile professionalità che lo contraddistinguono.
Nairo Quintana, a soli 25 anni ha chiuso due volte secondo al Tour, sogna il gradino più alto, e come gli altri sogna la maglia gialla che ti cambia davvero la carriera. E poi i cinque cerchi...
Vincenzo Nibali è quello che forse dovrà sapersi gestire meglio, perché la sua sarà una stagione esigente: Giro, Tour (già vinto nel 2014) e poi Giochi Olimpici. Sarà spesso al fianco di Fabio Aru e insieme potranno provare l'assalto alla medaglia d'oro che manca all'Italia dal 2004, quando Bettini vinse la prova in linea di Atene.
La stagione è iniziata da qualche settimana e sono già usciti tutti allo scoperto, ad eccezione di Alberto Contador che debutterà tra due settimane alla "Volta ao Algarve".
Tante strade diverse, ma gli stessi obiettivi alla fine di ogni percorso. In fondo tutte le strade portano a Rio, ed è proprio lì che si ritroveranno tutti per chiudere i conti. E ci sarà tensione, spettacolo, battaglia e sudore per prendersi una di quelle medaglie che pesano tantissimo.
Ma alla fine, come sempre, a vincere sarà soltanto uno, mentre tutti gli altri dovranno leccarsi le ferite e rimandare l'appuntamento con la gloria all'anno successivo. E nel caso delle Olimpiadi, tra quattro interminabili stagioni. Per molti potrebbe essere l'ultima vera occasione.
Per questo sarà meglio prendere bene la mira.
Jack
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