Ognuno di noi ha particolarità e caratteristiche diverse. Ci sono però secondo me 11 tipologie di ciclisti che sicuramente tutti conoscete. Voi a quale di queste categorie appartenete maggiormente?
Buona lettura.
1. IL SUCCHIA RUOTE
Non importa il luogo, il periodo o la tua forma. Lui sarà lì, alle tue spalle. Pronto a succhiare ogni tua goccia di energia senza passarti mai. Se ad un incrocio volti a destra mentre lui ha in programma di andare a sinistra, cambierà idea e sarà disposto ad allungare pur di non restare con il vento in faccia un solo metro. E' bravissimo a non farsi scoprire e a restare
in silenzio per km e km, tanto da farti scordare la sua presenza.
Buona lettura.
1. IL SUCCHIA RUOTE
Non importa il luogo, il periodo o la tua forma. Lui sarà lì, alle tue spalle. Pronto a succhiare ogni tua goccia di energia senza passarti mai. Se ad un incrocio volti a destra mentre lui ha in programma di andare a sinistra, cambierà idea e sarà disposto ad allungare pur di non restare con il vento in faccia un solo metro. E' bravissimo a non farsi scoprire e a restare
in silenzio per km e km, tanto da farti scordare la sua presenza.
Tu non lo vedi, ma lui c'è sempre. Ed è dietro di te.
E' un tipo molto diffuso tra gli stradisti. Allergico ad ogni tipo di macchia, esce in bici solo se le strade sono asciuttissime e non piove da almeno 4 giorni. Percorre solo strade larghe e ben asfaltate così da non imbattersi mai in eventuali buche o foglie cadute.
Odia i carri che trasportano fieno o letame perdendo pezzi per strada, ma odia anche tutto ciò che può in qualche modo sporcarlo, ad esempio la corona che gli macchia il polpaccio facendolo sembrare un g3. Se vede una pozzanghera rallenta fino a fermarsi così da poterla aggirare con tutta calma. Per lui la mtb è roba estrema.
3. IL POZZATO
Questo personaggio passa i pomeriggi tra Instagram e Twitter e quando (raramente) si allena evita ogni tipo di abbronzatura da ciclista perché ritenuta assolutamente "anti-fi*a". E' molto tatuato, il suo ambiente preferito è la discoteca e dà il meglio di sé proprio quando c'è da fare festa. Di solito dispone di un gran motore, ma non si allena molto perché tanto "va forte lo stesso". Potrebbe vincere Milano-Sanremo, Fiandre, Parigi Roubaix e Mondiale nello stesso anno ma preferisce nuotare in fiumi di Spritz al Bivio di Livigno.
Questo personaggio passa i pomeriggi tra Instagram e Twitter e quando (raramente) si allena evita ogni tipo di abbronzatura da ciclista perché ritenuta assolutamente "anti-fi*a". E' molto tatuato, il suo ambiente preferito è la discoteca e dà il meglio di sé proprio quando c'è da fare festa. Di solito dispone di un gran motore, ma non si allena molto perché tanto "va forte lo stesso". Potrebbe vincere Milano-Sanremo, Fiandre, Parigi Roubaix e Mondiale nello stesso anno ma preferisce nuotare in fiumi di Spritz al Bivio di Livigno.
4. IL GRIMPEUR
Vive tra le montagne, lontano dalle pianure. Per lui contano solo due cose: fare fatica ed essere leggero. Quando pedala in pianura ha spesso attacchi di panico e rischia più di una volta di finire nel fosso causa una folata di vento improvviso. Si tiene infatti sempre molto lontano da zone ventose e ha forte nausea quando segue le gare del Nord in tv (Fiandre, Roubaix, Gand...).
Vive tra le montagne, lontano dalle pianure. Per lui contano solo due cose: fare fatica ed essere leggero. Quando pedala in pianura ha spesso attacchi di panico e rischia più di una volta di finire nel fosso causa una folata di vento improvviso. Si tiene infatti sempre molto lontano da zone ventose e ha forte nausea quando segue le gare del Nord in tv (Fiandre, Roubaix, Gand...).
5. LO STAKANOVISTA
Adora allenarsi, ma ha un difetto. Per lui vale sempre l'equazione: più ti alleni, più vai forte.
Esce presto in bici e non rispetta quasi mai le tabelle perché le considera troppo leggere per il suo fisico. Se deve fare scarico fa 3 ore e quando ha in programma la distanza torna con il buio, incazzato perché le giornate sono troppo corte e non si allena abbastanza. Si spinge sempre oltre il limite e quando causa febbre gli tocca saltare l'uscita in bici, recupera il tempo perso con una pedalata sui rulli che di solito termina quando i copertoni, consumati, scoppiano definitivamente.
Esce presto in bici e non rispetta quasi mai le tabelle perché le considera troppo leggere per il suo fisico. Se deve fare scarico fa 3 ore e quando ha in programma la distanza torna con il buio, incazzato perché le giornate sono troppo corte e non si allena abbastanza. Si spinge sempre oltre il limite e quando causa febbre gli tocca saltare l'uscita in bici, recupera il tempo perso con una pedalata sui rulli che di solito termina quando i copertoni, consumati, scoppiano definitivamente.
6. IL SOSTAIOLO
Uscire con lui significa fare poca strada prima di ricevere una richiesta di sosta al bar. Per lui la sosta è un momento sacro, intoccabile, inevitabile. La parte più bella dell'allenamento è proprio quel "coffee" (detto all'americana fa più figo, no?) con i compagni, specie quando il bar dista appena 5 km dal punto di partenza...
7. IL MANIACO DEL PESO
Quella dei maniaci del peso è una brutta razza. Pesano tutto e ricercano sempre la massima leggerezza anche a rischio della vita. Bucano telai, limano manubri e tolgono ogni pezzo superfluo. Non importa se poi a tavola si mangiano quei 4 etti di spaghetti alla carbonara, perché tanto è la bici che dev'essere leggera. Anzi, leggerissima.
8. IL FREDDOLOSO
Per strada lo riconosci subito perché in bici non sembra un ciclista, ma una palla. Talmente vestito che potrebbe arrivare un'altra era glaciale senza che lui se ne accorga. Procede vestitissimo nonostante la temperatura sia mite e non si spoglia neanche se in salita sta sgolfando più di un termosifone acceso il 15 di Agosto. E quando gli chiedi: ma non hai caldo? Lui ti risponde: sì, ma così non mi ammalo. Eroico.
9. IL DISCESISTA
Scollina sempre ultimo in salita, ma in discesa è il numero 1.
Scende disegnando traiettorie impossibili, rischia la vita tra auto e guardrail, ma sostiene di sapere quello che fa e di essere sempre in piena sicurezza. Proprio questa troppa sicurezza lo porta però spesso a "spianarsi" per bene assaggiando l'asfalto, dimostrazione che forse non è poi quel fenomeno che pensava di essere. Ma a lui non importa, scenderà ogni giorno più forte perché "vive la sua vita un km di discesa alla volta". Bandito.
10. IL PASSISTA
9. IL DISCESISTA
Scollina sempre ultimo in salita, ma in discesa è il numero 1.
Scende disegnando traiettorie impossibili, rischia la vita tra auto e guardrail, ma sostiene di sapere quello che fa e di essere sempre in piena sicurezza. Proprio questa troppa sicurezza lo porta però spesso a "spianarsi" per bene assaggiando l'asfalto, dimostrazione che forse non è poi quel fenomeno che pensava di essere. Ma a lui non importa, scenderà ogni giorno più forte perché "vive la sua vita un km di discesa alla volta". Bandito.
10. IL PASSISTA
Il passista evita ogni tipo di dislivello e cambia argomento quando si parla di fare una salitella. Si rifiuta di vivere in una casa con garage sotterraneo così da evitare ogni eventuale strappetto ad inizio allenamento.
Vive nei posti più piatti della terra, adora mettere in fila il gruppo ad alte velocità e quando ti ritrovi alla sua ruota ti sembra di fare dietro motore con un camion. E' così alto e grosso che perdi ogni visuale della strada che stai facendo con il rischio di perderti nelle pianure più vaste. Molto pericoloso.
Vive nei posti più piatti della terra, adora mettere in fila il gruppo ad alte velocità e quando ti ritrovi alla sua ruota ti sembra di fare dietro motore con un camion. E' così alto e grosso che perdi ogni visuale della strada che stai facendo con il rischio di perderti nelle pianure più vaste. Molto pericoloso.
11. LO STILOSO
E' un personaggio molto simile allo schizzinoso, ma che cura maggiormente l'aspetto.
Non esce ad allenarsi se con sé non ha i suoi immancabili calzini bianchi, pulitissimi e rigorosamente alti. Fondamentale avere un paio di Oakley possibilmente abbinato al vestiario e un paio di scarpe pulite, ma che dico, pulitissime.
Per lui sulla bici conta più lo stile che la comodità. Severamente vietato indossare qualsiasi indumento largo, vecchio o troppo colorato.
E per finire, non può mancare l'occhiata fugace lanciata ad ogni finestrino di auto o vetrina di negozio utile per specchiarsi e controllare che tutto sia al suo posto. Giusto per mantenere sempre un certo stile.
E per finire, non può mancare l'occhiata fugace lanciata ad ogni finestrino di auto o vetrina di negozio utile per specchiarsi e controllare che tutto sia al suo posto. Giusto per mantenere sempre un certo stile.
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