mercoledì 3 settembre 2014

LA VERA MTB E UN FINALE BRILLANTE



La Svizzera.

E' uno di quei posti che sembrano nati per tutto ciò che ha a che fare con le due ruote. Ciclabili, strade perfette, pianure veloci, salite dure e salite facili, single track da sogno tra rocce, radici e alberi. Un paradiso.
Ed io ho avuto la fortuna di stare in quel paradiso per due settimane, ospite nel Centro Mondiale di Ciclismo (CMC) di Aigle, paesino svizzero dove tutto gira intorno alla bici. Voglio portarvi in quel mondo raccontandovi le due settimane di Mtb più belle della mia vita...
Insieme a me c'erano molti altri ragazzi da diversi paesi del mondo: le sorelle Torcianti e Daniel Tassetti (Italia), Lucho e Manuèl (Argentina), James e Puddy (Irlanda), Martin (Namibia), Orkhan e Aqshin (Azerbaijan), Holly e Emily (Australia). Tutti atleti con qualità diverse e con
la mia stessa passione, tutti nuovi amici.


Le giornate iniziavano presto, la sveglia suonava sempre alle 6.45 e la colazione iniziava alle 7.00: pane e marmellata, caffè, cereali e latte. Giusto il tempo di prepararsi e si usciva in bici nei boschi vicini ad Aigle per lavorare sulla tecnica, ma non solo. Abbiamo fatto tantissime uscite tutte diverse, parlando (in inglese) e confrontandoci su tutti gli aspetti che riguardano il nostro sport, con una professionalità incredibile e senza tralasciare nulla.
Ripetute, watt, feed zone, manual, impennate, curve, tornanti, bunny hop, surplace, contropendenze, body position, palestra, stretching, pump track e tanto altro.
Rab (il nostro coach) teneva intere lezioni di teoria su un argomento per poi farci vedere la parte pratica nell'uscita successiva.

La giornata continuava con un buon pranzo, un po' di meritato riposo guardando la Vuelta di Spagna/Coppa del Mondo DH e XC (oppure una seconda uscita in bici), poi cena alle 18.00 (prestissimo) e alle 22.00 si andava a dormire. Good...
Abbiamo fatto delle uscite pazzesche pennellando dei single track incredibili, Rab davanti a tutti e noi dietro per rubargli qualche segreto qua e là.
Siamo usciti con Christoph Sauser e ho avuto anche occasione di scambiare due parole con lui a proposito dei materiali Specialized e del suo finale di stagione. Io non ho mai tifato per lui in modo particolare e anzi, ho sempre preferito molti altri riders, ma quando sono tornato in Hotel ho capito una cosa...
Seguendolo in salita e in discesa, osservandolo mentre faceva qualsiasi cosa con la più incredibile semplicità sulla sua Epic (da prendere la borraccia a riparare una gomma), ho capito che ha una marcia in più. Professionale, preciso, attento ai dettagli.
E in un solo secondo ho capito anche perché ha vinto due Mondiali Mx e uno Xc, perché è una forze della natura, una cosa sola con la bici, un predestinato. E' stata un'esperienza bellissima.


Qualche volta mentre mi trovavo in giro per le strade svizzere alzavo lo sguardo e vedevo tutto quello che serve ad un biker per allenarsi, non mancava niente. La compagnia era ottima, alcuni dei ragazzi (come Dani, Lucho e Martin) avevano un manico pauroso e ci siamo sfidati più volte sia in discesa che in salita sempre con buone sensazioni.
Dopo 2 settimane di Training Camp, Rab e Belinda hanno portato l'intero gruppo ad una gara non troppo lontano da Aigle per mettere in pratica tutto il lavoro svolto nei giorni passati in Svizzera. Ed è stato un successo, non solo personale, ma di squadra.
Perché per un giorno abbiamo lasciato le divise dei nostri team e siamo diventati tutti membri di una squadra unica, l'U.C.I.
Il programma prevedeva una point to point di 33 km al mattino e un Xce al pomeriggio, eravamo tutti molto gasati...
Partenza in seconda fila, dopo 2 curve sono in quinta posizione (a ruota) per risparmiare energie in vista della prima salita, ed è qui che la gara si fa dura e rimaniamo solo più in 4.
I km passano e dopo qualche attacco per cercare di andare via rimaniamo in 3, ma sento che le forze iniziano a mancare, così cerco di studiare gli avversari e di capire come batterli. Quando manca 1 km tutte le tattiche saltano e non resta che dare il massimo sull'ultimo muro pieno di gente, ma alla fine sono a soli 10 secondi dal primo. Good...
XCE.
Alla mia prima partecipazione ad un Xce mi aspettavo poco, soprattutto con le poche forze che mi erano rimaste nelle gambe dopo lo sforzo del mattino ma... Qualificato con l'8° tempo, yhuppy.
I quarti di finale passano in scioltezza anche grazie ad una caduta di due altri riders, mentre in semifinale esco contro due bestioni che mi danno 10 metri solo nel rettilineo di partenza. Non me la prendo più di tanto, vinco la small final e chiudo al posto il primo Xce della mia vita.


Il ritorno a casa e alla solita routine dopo due settimane così intense è stato difficile, ma sento di essere un biker migliore e di aver riscoperto quell'amore per la mtb che avevo un po' perso nell'ultimo periodo. Sono pronto per un finale di stagione brillante dove voglio dare il massimo e sbagliare poco nelle ultime occasioni che rimangono.
So già che mi mancheranno le radici svizzere.

Jack


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