mercoledì 29 ottobre 2014

IO, LA MTB E UNA NUOVA STRADA.



Sarò breve.
Ho amato per 14 anni la Mtb, ma il prossimo anno correrò su strada, tra i dilettanti.
Lascerò quello che per anni è stato il mio mondo per mettermi alla prova in questa nuova, importante avventura. E non vedo l'ora, perché mi piacciono le sfide e ho sempre voluto provare a correre "on the road". Ora è arrivato quel momento.
Quello che voglio dirvi però, è quanto la mtb sia riuscita a darmi in tutto questo tempo. Sicuramente più di quanto io abbia dato a lei. Quindi, se avete 5 minuti, leggete ciò che ho da raccontarvi su questo sport. 

Mi ha sempre fatto sentire bene il rumore delle ruote che scorrono sui fili d'erba, che si fanno strada nella ghiaia, ascoltarle mentre schiacciano la terra, dominando il suolo.
Avere il controllo su quel movimento.
Ricordo le prime volte, quando con insicurezza facevo i miei primi km e assaggiavo i primi bocconi di libertà. Perché quando sei bambino, la Mtb per prima cosa significa
libertà.

Poi con gli anni sono cambiate molte cose.
Ogni km in più era una vittoria, un nuovo pezzo di terra conquistato. E intanto cambiavano le bici, sempre più colorate, veloci, leggere. Cambiavano anche i vestiti, i caschi, le scarpe, gli occhiali, ma non solo. Cambiava il mio modo di pedalare, di stare in bici.

Sono cresciuto con i poster dei miei Campioni preferiti appesi in camera, gli stessi contro cui ho corso negli ultimi 2 anni, sempre lì pronti a ricordarmi quale fosse l'obiettivo.
Pedalavo spesso, appena potevo.
Da solo o in compagnia, l'importante era partire e andare, Ho visto molta gente iniziare a correre in bici e molta altra smettere, per un motivo o per l'altro.
Ho trovato sulla mia strada giornate dure e momenti incredibilmente piacevoli.
Il ciclismo e la Mtb in particolare mi hanno fatto incontrare persone speciali, ricche di qualità eccezionali e rare. Certo, ho incontrato anche qualche incivile, ma in quantità davvero minima.
Ho ascoltato i consigli di chi ne sapeva più di me cercando sempre di imparare da tutti per migliorarmi.

Ho scalato montagne, partendo dal fondo per arrivare fino in cima. Sono sceso di bici e l'ho spinta a mano, quando non ce la facevo, ma raramente mi sono fermato dicendo "basta".
Ho pedalato su sterrati sconnessi che ad ogni metro mi facevano rimbalzare e perdere il controllo. Poi sono cresciuto, sono migliorato, ho imparato a controllare il mezzo, ad avere sensibilità e maggior sicurezza del mio corpo, della mia posizione, spostandomi sulla sella, allargando i gomiti. Guardando vecchie foto mi accorgo di come ho cambiato più e più volte il mio stile di guida, influenzato da modelli e stili di guida sempre diversi.



Ho attraversato guadi. Oh, quante volte mi sono bagnato, provando a passare un ruscello senza riuscirci, tornando a casa con i piedi fradici.
Ho attraversato l'Italia in sella ad una bici, solo io e una tenda.

Ho fatto tante gare, ma proprio tante.
Non riesco neanche a ricordarle tutte, ma ne ho vinta anche qualcuna, qualche volta. E altre volte mi sono ritirato, vergognandomi un po'.

Mi sono divertito. Oh, se mi sono divertito...
Ho guidato su single track di ogni tipo con bici di ogni tipo in Italia, Scozia, Francia, Svizzera, Belgio, Rep. Ceca, Austria, Danimarca e tanti altri Paesi. Ho rischiato tante volte di cadere e ho ringraziato altrettante volte il cielo per essere rimasto in piedi.

Ho consumato e tagliato copertoni. spezzato catene, bucato gomme, piegato ruote, spezzato manubri, preso botte di ogni tipo cadendo a 50 km/h oppure da fermo, sull'asfalto, sulla ghiaia e sulla terra.
Ho avuto crisi di fame a 50 km da casa, pianto per la stanchezza e per la paura di non riuscire a fare qualcosa, ma spesso c'era qualcuno pronto ad aiutarmi, e quando non c'era, ho fatto da solo, facendomi forza.

Mi sono ritrovato da solo nel bosco a pensare alle cause di una sconfitta pesante, ad immaginarmi a braccia alzate sotto l'arrivo di una gara mai vinta o solo ad ascoltare i rumori della vegetazione per staccare un secondo la spina dal mondo.

Ho bevuto migliaia di borracce, mangiato centinaia di barrette, costruito piccoli salti e aperto nuovi sentieri sporcandomi le mani di terra.
Mi sono sporcato così tanto, alcune volte, da non credere di poter mai più tornare pulito. Ho passato interi pomeriggi a lavare la bici e tante ore a guardarla, per il semplice piacere che mi dava.

Ho visto il mondo attraverso lenti nere, gialle, trasparenti e blu, spesso con macchie di fango a ricordarmi che in Mtb ci si sporca, eccome.
Ho imparato il significato di sacrificio e fatica.
Tutto questo avendo sempre al mio fianco la mia famiglia e spesso anche i miei amici.

Sono sicuro che qualunque biker, di qualsiasi livello, capisca di cosa sto parlando. Perché se entri nel mondo delle ruote grasse puoi vivere tutte queste cose, capirle e farne parte.
Non credo servano altre parole.
Darò il massimo anche sull'asfalto, senza mai dimenticare o abbandonare la mtb.
Un abbraccio,

Jack


6 commenti:

  1. sei un grande... hai ragione credo che qualunqe biker che legga ciò che hai scritto si rispecchi.
    ho tanta stima per te, sei una fonte d'ispirazione grazie

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  2. grande jack!!!... in quei pochi giorni che ho avuto il piacere di trascorrere con te, ho visto con i miei occhi ciò che trasmettono queste tue bellissime parole, piene d'affetto per questo fantastico sport.
    In bocca al lupo per la tua nuova avventura.... sempre a tutta!!!
    Daniel

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  3. Bravo... belle parole , dedicate a questo mondo fantastico che solo vivendolo e praticando si
    può capire.
    Che dire , vai forte come al solito ed in bocca al lupo !
    Livio

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  4. Grande Jack, continueremo a seguirti come abbiamo sempre fatto.. In bocca al lupo campione!

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  5. Io non ho mai avuto il piacere di pedalare con te ma se vai come scrivi devi essere assolutamente un grande..in bocca al lupo sei già in vantaggio .

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