Pochi giorni, poche ore.
Poi saremo lì, a Gorizia, tutti pronti. Certo, chi più e chi meno, ognuno con i propri pensieri ma tutti con la voglia di dare il massimo.
L'ultimo periodo è stato dedicato completamente all'allenamento, ho corso 2 Gf e mi sono preso una domenica di riposo dai campi di gara dopo la brutta botta rimediata alla Via del Sale, perché sia la mia testa che le mie gambe ne avevano veramente bisogno.
Poi di nuovo sotto con gli ultimi allenamenti caratterizzati da poco volume ma da tanta qualità, che è poi quella che conta.
Domenica ho fatto una gran fondo per capire le ultime sensazioni e per completare
il percorso di avvicinamento al Campionato Italiano di Gorizia, ed è andato quasi tutto secondo i programmi.
Pochi rischi in discesa, un inizio di gara in difesa e un finale più all'attacco con qualche scatto e qualche cambio di ritmo. Luca Ronchi e Arias Cuervo hanno preso subito il largo e io mi sono concentrato sugli U23 (Cina, Caratide e Clerici) con cui ho fatto gran parte della gara divertendomi a lottare fino alla fine.
Sulla penultima salita Caratide ha aperto il gas e Cina si è staccato, poi Adriano ha continuato con il forcing e anche io ho dovuto mollare accontentandomi del 4° posto assoluto (2° U23) dopo una bella la sfida su un bel percorso.
Adesso non c'è più tempo per inventarsi nulla.
E' come quando mancano 5 minuti al compito in classe più importante dell'anno e inizi a chiederti se sarai pronto e meno. Non c'è più tempo per ripassare o per fare altre 2 ripetute, se hai lavorato bene ti senti pronto e non hai bisogno di niente. Punto.
Il 10 Novembre è iniziata per me la lunga strada che ho percorso tutti i giorni per arrivare a questo punto, per essere pronto, per sentirmi bene e sapere di aver dato il massimo. Palestra, Mtb, strada.
Ho percorso e ripercorso le mie salite preferite fino a consumarle, fino ad averne quasi la nausea. Piano o forte, comunque sempre con la giusta concentrazione pedalando sotto il sole e sotto la pioggia. Ma ogni singolo giorno, alzando lo sguardo, avevo ben chiaro quale fosse l'obiettivo, il motivo di tanta fatica. Non l'ho mai perso di vista.
E adesso, comunque vada, sono felice di averlo fatto, di aver percorso per mesi strade e sentieri, perché alla fine la parte migliore non è l'arrivo, ma il viaggio. Ed è stato bellissimo.
Ci vediamo a Gorizia.
Jack
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