lunedì 21 luglio 2014

TRICOLORE: LA GARA VISSUTA DA DENTRO


Luglio 2008, Campionato Italiano Esordienti secondo anno, Gorizia.
Penso a questa data e mi vengono in mente tante cose, in primis il risultato: un 6° posto.
Ero un giovane esordiente alla seconda esperienza tricolore. Io, la mia "La mauro" rossa e un paio di freni a disco montati pochi giorni prima proprio in occasione della prova nazionale.
6 anni dopo sono tornato a Gorizia e a distanza di tanto tempo è cambiato quasi tutto: la bici, la squadra, il percorso, la preparazione e tante altre cose.
Non sono cambiati invece i minuti prima della gara, eterni, tra il caldo incredibile e la tensione altissima. Chiudo gli occhi, ripasso velocemente le prime curve mentre una canzone mi carica di adrenalina e sono pronto.
1 minuto. 30 secondi. 15 secondi.
Start.
Musica, casino, urla.
Parto a tutta, prima curva verso destra tutta all'esterno come da programma e inizia il mio
ottavo Campionato Italiano. Oggi sento di avere le gambe giuste, quelle che possono portarmi lontano.
Fin dall'inizio il ritmo è alto, tengo duro e pedalo intorno alla decima posizione mentre Righettini e Valdrighi prendono il largo. Poi arriva il momento più importante della gara, l'attimo da cogliere, l'occasione da non perdere: Bertolini attacca per riprendere i primi due, il gruppo si spezza e io resto con i 3 della Merida (Gio il Bullo, Samparisi e Mattia Setti).
Corro il resto della gara con intelligenza, restando a ruota e cercando di resistere giro dopo giro. Poi Setti fa un errore in discesa e mi cade davanti, quando ripartiamo Gio e Sampa hanno qualche secondo di vantaggio che terranno fino alla fine.
L'ultimo giro è un mix di velocità, caldo e fatica. Mattia guadagna pochi metri, posso sentire il rumore delle sue frenate e vedere la polvere che alza al suo passaggio. Ma non basta, non riesco a prenderlo.
Ad ogni curva c'è qualcuno che urla il mio nome, che mi sprona a dare il massimo con un tifo pazzesco. Rettilineo finale, da lontano vedo Andrea Righettini che festeggia (meritatamente) il suo tricolore e mi gusto il mio momento preferito: passare la linea d'arrivo sapendo di aver dato tutto andando "sempre a tutta" (come dice mio Zzzio Alberto).
Sono finito, ma sono 6°.
Ancora una volta, come 6 anni fa.

I Campionati Italiani sono una gara unica e difficile, capace di lasciarti sempre qualcosa di speciale e indimenticabile. La top 5 era a portata di mano, l'ho sfiorata e per pochissimo non sono riuscito a gustarla, ma essere stato uno dei protagonisti della gara fino a 1 giro e mezzo dalla fine mi ha ripagato del tanto lavoro fatto negli ultimi mesi facendomi capire che non sono poi così lontano dai migliori e che ho margini di miglioramento importanti.
Correre è bello, ma vivere la gara da dentro combattendo con i migliori è tutta un'altra cosa...

Ho passato un weekend fantastico con gli amici di sempre e mi sono gustato ogni momento.
Ringrazio il mio meccanico Thomas e tutti i ragazzi di Cicli Drigani (Andrea, Livio e Niccolò) per aver preparato la mia Specialized al 100% per l'appuntamento più importante dell'anno.
Grazie anche agli amici che mi hanno supportato e che hanno creduto in un mio possibile podio fino alla fine, in primis Leo DPD, Frank, Marty, Tommy P. e tutti gli altri che hanno reso vera la seguente equazione:
Tanto Casino = Tanti Watt = Grande Risultato
Faccio i complimenti all'organizzazione impeccabile e a tutti coloro che hanno avuto la forza e il coraggio di mettersi in gioco in una competizione difficile come il Campionato Italiano Xc.

Ha vinto il migliore.

Righettini #1
Billi #6

Jack




1 commento:

  1. Grande Jacopo, l'importante è sapere di aver fatto tutto al meglio delle proprie possibilità. E poi guardare sempre avanti sapendo cogliere tutte le occasioni che ti si presentano.
    A tutta.
    Sempre.

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