Quando ti alzi lunedì mattina ci sono pochi secondi in cui non ripensi ancora al giorno prima, resti lì con la mente libera, leggera.
Poi quella calma viene interrotta ed ecco che arriva, come un flash, il ricordo del giorno prima e in un secondo arriva tutta la fatica di un Internazionale d'Italia.
Non avevo mai corso a Volpago e devo dire che sono rimasto colpito dalla professionalità degli organizzatori che hanno dato vita ad una struttura pazzesca, degna delle gare migliori. Una zona di arrivo spettacolare e un percorso a mio avviso tra i migliori in Italia (insieme a Montichiari e Nalles), bello, tecnico e moderno. Un'infinità di strappi che uno dopo l'altro massacravano i muscoli e un giro che non finiva mai (i migliori giravano sui 17 minuti).
Dopo la batosta di Vermiglio da cui sono uscito con le ossa rotte speravo di rifarmi e di chiudere così un cerchio iniziato a Marzo (con Maser), ma ci credevo poco vista la stanchezza dell'ultimo periodo e
il livello sempre alto che si trova nel circuito Xc più prestigioso d'Italia.
Ore 14.30, ci sono tutti i migliori italiani al via (ad eccezione di M.A. Fontana) e questa volta non sbaglio la partenza, esco dal lancio in trentesima posizione seguendo il Gio e gli altri riders.
Il primo giro è davvero duro, nessuno molla e tutti vogliono stare davanti, io cerco di restare a ruota sapendo che la gara è lunga e che il caldo farà vittime illustri giro dopo giro.
Poi dalla terza tornata in poi inizio a rimontare, le gambe girano come voglio e sapere che i primi 3 under sono lì davanti a 30-40 secondi e che stanno soffrendo esattamente come me mi da forza. Sì, perché alla fine si tratta di saper soffrire più degli altri, questo è il nostro sport.
Però c'è anche tempo per divertirsi, quando riesco a raggiungere Samparisi lo seguo in discesa prendendo tanti rischi ma divertendomi a guidare la mia Specialized su sentieri fantastici, scariche di adrenalina pura...
Ad un certo punto sono 3°, poi nell'ultimo giro Sampa mi passa e apre il gas sulla salita più lunga. Cerco di resistere ma i primi crampi si fanno sentire, sono costretto a controllare ed a difendere la quarta posizione (17° assoluta) arrivando a 20 secondi dal podio, questa volta a pieni giri.
Anche l'ultima prova degli Internazionali è andata ed è ora di fare il punto della situazione:
6 prove su 6 concluse nei primi 15;
13°, 6°, 7°, 5°, 14° e 4° nelle sei prove;
Quinto posto nella generale dietro a Bertolini (1°), Valdrighi, Samparisi e Righettini.
Peccato per il passaggio a vuoto di Vermiglio dove ho lasciato andare via davvero tanti punti, per il resto sono soddisfatto.
Quando passi un weekend come questo, quando tutto (la bici, le gambe, il meteo, il percorso) funziona come un meccanismo perfetto, è una bella sensazione.
Adesso si tira un po' il fiato per preparare al meglio la seconda parte di stagione e il mese più importante, Luglio.
Voglio ringraziare gli amici del Courmayeur Matte, Omar, Dominique, Alberto, Mathieu e Marty per la compagnia come sempre speciale, ma anche PP Polla (con la sua motosega da killer), Frank Bonetto, Mauro Caneva (e il suo spruzzo d'acqua che ci rinfrescava) e tutti coloro che in gara hanno fatto un gran "casino" per spingerci a dare il massimo.
GRAZIE,
Jack
Ph: Paolo Olivotto
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