giovedì 13 marzo 2014
DIPENDENZA LIGURE
Mi sono bastati 7 giorni di ritiro per capire che faccio parte di un Team vero, concreto, serio e professionale.
Ho passato una settimana bellissima ad Andora in compagnia di Hannes (Pallhuber), Mani (Felder), Pippo (Blanc) e Zack (Zacchi). Abbiamo fatto la "vita da atleti" a 360 gradi, a partire dal mattino quando uscivamo intorno alle 9 per allenarci sull'Aurelia e sulle montagne liguri, con Hannes che da vero capitano guidava il gruppo. Ogni giorno era un'occasione per fare tanti km ma anche per conoscerci, aiutarci e spronarci, per essere a tutti gli effetti una Squadra e non solo un gruppo con la stessa divisa. Un giorno siamo andati a girare sopra a
Finale Ligure su alcuni trail famosi per essere raidati ogni anno dalla coppia matta Fumic-Fontana. Non sto neanche a dirvi quanto sia stato divertente...
Nel pomeriggio ci siamo dedicati alle bici e al riposo per recuperare in vista dei giorni successivi. E alla fine ho capito una cosa: tutto questo, il fatto di concentrare tutte le energie su ciò che ci piace fare, paga.
Paga magiare bene, paga allenarsi duramente fino a quando il fisico ti dice che può bastare, paga riposarsi, paga dedicare del tempo a conoscere la bici nei dettagli e paga soprattutto saper ascoltare i consigli che le persone che vivono di questo sport ti danno.
Ho avuto l'occasione di pedalare anche con il gruppo della Nazionale Marathon in ritiro ad Alassio e di capire da dentro quanto lavoro ci sia dietro ai risultati di ogni singolo atleta.
Hannes mi ha tirato il collo nelle uscite più lunghe, ci siamo spronati a vicenda e in più occasioni mi ha aiutato ad uscire da situazioni difficili mostrando un'esperienza infinita e un'organizzazione notevole. Dopotutto me lo dovevo aspettare da parte di uno che ha portato a termine gare a tappe come la Brasil Ride e la Cape Epic... No?
Domenica ho anche corso l'Xc di Laigueglia, gara che alla fine ha avuto un discreto successo e che ha visto tra i partenti anche atleti di primo livello come Tiberi e Hochenwarter che hanno fatto la differenza già dal primo giro. Io mi sono ritrovato con una condizione in crescita che mi ha permesso di fare due giri in 4°-5° posizione (con Gambino), ma al secondo giro ho fatto un errore e ho tagliato il copertone... Ho continuato con la ruota a pressione bassissima per metà giro fino a quando non è andata del tutto a terra e sono stato costretto a cambiare ruota, morale della favola: ho perso secondi preziosi, qualche posizione di troppo e sono stato costretto a fare un fuorigiri per recuperare il più possibile. Alla fine comunque non sono andato oltre la 7° piazza assoluta, così un po' deluso mi sono consolato ripensando a quanto mi fossi divertito a guidare la mia S-Works su quei sentieri così veloci e allo stesso tempo così insidiosi.
Dopo aver passato davvero tanti giorni in Liguria tra Febbraio e Marzo posso dire di esserne ormai dipendente, di amare quell'Aurelia così trafficata ma allo stesso tempo così perfetta per ogni tipo di allenamento. Quella strada che odi perchè è sempre la stessa ma che non puoi non amare perchè alla fine ci trovi sempre altri ciclisti e nuove sfide. Dipendente perchè non puoi quasi più fare a meno di un altro pezzo di crostata del Celebar (il bar di Celestino) e perché hai nostalgia di un buon caffè in compagnia dopo 2-3 ore di allenamento per poi ripartire.
Domani sera si riparte per la prima degli Internazionali d'Italia a Maser che segnerà l'inizio di una lunga serie di gare una più importante dell'altra.
Stay focused.
Jack
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Gran bell'articolo. Stavolta ti sei superato!
RispondiEliminaA Maser non potrai che far bene.
zz
Mi fa molto, molto, molto piacere.
EliminaFarò del mio meglio, ciao Zzzz!