mercoledì 16 ottobre 2013
L'ULTIMO VIAGGIO
Ripenso al 2013 e mi sembra infinito. Ma come tutti i viaggi anche questo ha una fine.
Però ad ogni viaggio speciale segue una festa speciale, qualcosa di grande, unico e bellissimo capace di lasciare un ultimo segno. Ad Ottobre in Francia esiste una manifestazione nata apposta per questo, la Roc d'Azur, il più grande (e cool) party della Mtb al mondo. Solo se ci vai riesci a capire di cosa si tratta ed è difficile descriverlo a parole.
Sono 9 anni che vado a Frejus e sono 9 anni che torno a casa con tante cose da raccontare, senza quasi sapere da dove iniziare; 3 giorni che vi voglio raccontare perché credo che una festa così vada condivisa con chiunque ami la bici a 360°.
Venerdì mattina alle 8.00 ero in sella alla mia F29 per andare a vedere gli Eroi (perchè per me sono Eroi, dal primo all'ultimo) che hanno percorso gli 83 km della Roc Marathon, ed è stata una cosa indescrivibile pedalare con il sole basso, l'ombra allungata e la musica nelle orecchie lungo i single track francesi. Bellissimo.
Ho provato parte della mia gara studiandone i punti più duri ed ho subito capito che sarebbe venuta fuori una corsa durissima ma allo stesso tempo una delle più belle di sempre, perché il percorso è una cosa unica nel suo genere. Come ogni anno ho pensato più a divertirmi che alla gara e anche per questo ho passato il venerdì pomeriggio e tutto il sabato con gli amici tra gli stand, guardando le novità, scattando foto e bevendo qualche birra. Sono riuscito a scattare una foto insieme al mio idolo N°1 Manuel Fumic e ho passato delle belle ore in compagnia.
Poi è arrivata la mattina della gara, faceva freddo ma la voglia di correre saliva minuto dopo minuto, ho fatto qualche giro nel pump track in zona arrivo (fighissimo) per scaldarmi ed ero pronto per la mia prima Roc da "grande". Una marea di nomi importanti nelle prime 3-4 file, mentre mi preparo a partire vedo davanti a me 100 persone, poi mi volto e ne vedo altre 700 ed è qui che capisco quanto sia unica questa gara. La prima curva è verso destra, è larga ma dopo tutti questi anni ho capito che per uscire veloci e recuperare posizioni bisogna stare a sinistra e sfruttare la ruota di qualche passista, così riesco a prendere la scia di Longo e poi subito dopo di Kulhavy (che poi con 3 marce in più se ne va tranquillamente), esco dal pratone in una buona posizione ed è qui che inizia la vera gara. Faccio i primi 20 km con Alex Déré (il vincitore della Roc Juniores lo scorso anno) e superiamo un pò di gente prendendo un bel ritmo in salita e qualche rischio in discesa. Con noi ci sono anche Vogel e Sarrou, mi sembra di volare, la fatica quasi scompare, ogni strappo in salita diventa una gara e per un attimo mi sembra di rivivere la gara dello scorso anno con un finale diverso, anche se di poco.
Poi arriva la parte che più mi piace, la salita con più spettatori in assoluto, con un tifo che ti fa venire la pelle d'oca e che ti spinge oltre i tuoi limiti. E' il Col du Bougnon, una salita che alla fine si trasforma in una passerella per tutti quelli che ci passano (primi ed ultimi) ed è qui che bisogna dare il massimo, spostare l'asticella del proprio limite un po' più in alto, capire dove puoi arrivare.
La prendo forte, a metà tiro il fiato e poi tiro giù 2 denti spingendo al massimo negli ultimi 50 metri dove i miei amici-tifosi ma anche tutti quelli che erano lì mi danno la miglior carica per continuare così fino all'arrivo. Negli ultimi km penso solo a divertirmi, la sabbia, l'asfalto e l'ultima salita passano veloci sotto le ruote fino a quando vedo davanti a me il rettilineo d'arrivo, lo stesso che lo scorso anno ho attraversato e che quest'anno mi ha regalato di nuovo qualcosa di bello. Chiudo 28° assoluto, 4° Under 23 e 3° italiano.
Per diversi anni la Roc non è stata la mia gara, ma le cose cambiano e ho capito che bisogna credere in una cosa fino in fondo per averla. E' stata una stagione positiva, 8 mesi di gare e tanta esperienza da usare il prossimo anno sperando di fare un altro passo in avanti.
Adesso è tempo di progetti, con l'inverno alle porte e tanto lavoro da fare, ci sono tante novità per il 2014 ma vi terrò aggiornati su tutto.
Volevo ringraziare i miei genitori per il supporto durante questi mesi fantastici, mio fratello (che è incredibilmente risalito in bici facendo foto a tutto ciò che vedeva in terra francese), le due truppe valdostane (Courmayeur e Lucchini), Pippo Lamastra per la birra e l'ottima compagnia, la famiglia Cerutti (Greg e Otta siete grandi), gli amici della Cicloteca (Clerici e Fusco in particolare), Michi, Sid, Max (Mascia), Penna, gli amici della Bicicletteria, i compagni della Silmax e tutti quelli che in qualche modo hanno reso questa stagione unica. GRAZIE
We have a dream.
Jack
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