lunedì 3 giugno 2013

UN ANNO DOPO




Quasi un anno fa mi trovavo qui in casa a buttar giù due righe sui Campionati Italiani di Lugagnano, e di cose da scrivere ce n'erano davvero tante. Mi ricordo che avevo la pelle bruciata dal sole che durante la gara ci aveva cucinato per bene, avevo un gran mal di gambe, un pollice lussato, qualche graffio qua e la, ma alla fine mi ero portato a casa un 5° posto.
Oggi ci sono due cose in comune con quel lunedì di circa un anno fa: la pelle bruciata e soprattutto la 5° piazza.
Dopo aver saltato gli appuntamenti internazionali di Chies d'Alpago e Gorizia sono tornato a correre una gara di un certo spessore come questa, anche se non sapevo di preciso a che punto fossi con la condizione rispetto ai miei avversari.
La trasferta di Lugagnano è stata davvero intensa, quasi come una gara, sempre a tutta: le staffette del sabato, le maglie tricolore, le gare dei Master, un percorso da cardiopalma e una mega festa come il Fuffenaffen (a cui purtroppo non ho partecipato)...
L'atmosfera era carica di adrenalina ed era da un po' che non si vedeva una zona di arrivo così bella e così ben organizzata, tanto che per certi aspetti ricordava una gara di Coppa del mondo. Quando sono arrivato  avevo voglia di buttarmi nella mischia e provare il percorso che mi ricordavo ancora nel dettaglio, così ho fatto due giri studiando bene ogni curva senza nessuna distrazione e più che tutto senza fare errori stupidi come lo scorso anno. Quindi ho provato la "sassaia" 3 volte e sono tornato al camper. Caspita, è ancora più duro dello scorso anno, non lascia davvero fiato. Girare di nuovo su quella collina è stato bello, mi passavano per la testa tante immagini e tanti ricordi, per la maggioranza belli. Era tutto pronto per una delle gare più belle dell'anno.

Domenica c'era un sole splendente e il caldo si faceva sentire ancora prima della gara, così mi sono gustato la gara degli Junior e delle donne guardando il capolavoro di Gio che ha vinto con classe come sa fare lui davanti ad un grande Barri. Poche ore dopo però toccava a me. In griglia (come sempre in queste gare) i migliori atleti italiani e anche diversi stranieri, sette giri da fare e adrenalina a 1000. Sulla schiena ho il numero 47, parto piuttosto male ma so che la gara è lunga e che con un caldo così sarà un'odissea.
Proprio il caldo si fa sentire e in certi tratti sembra quasi che manchi l'ossigeno, la pelle scotta e il terreno chiaro non fa che aumentare la sensazione di calore che ci avvolge. Ma a me piace. Bevo e mi bagno, ogni folata di vento è uno stimolo a non mollare, inizio a prendere un buon ritmo solo dalla seconda tornata in poi e mi accorgo di giare più o meno tutti i giri sugli stessi tempi, così km dopo km passo diversa gente e nel quinto giro prendo ancora 3 under che mi erano davanti. Peccato per la regola dell'80% che mi costringe a non finire la gara a pieni giri, questa volta è stato Fonzie ad essere troppo veloce.
Quando ho la conferma di aver finito la gara in 5° posizione di categoria e 25° assoluto capisco di aver fatto davvero una buona gara e di aver centrato uno degli obiettivi stagionali. In un attimo mi sono sentito ripagato per la fatica (tanta) che sto facendo e che ho fatto.


Il weekend a Lugagnano è stato praticamente perfetto per me e sono riuscito a prendere quest'anno quello che lo scorso anno non ero riuscito ad ottenere qui. Questo risultato pero' non è solo merito mio, c'è un lavoro di "squadra" dietro che non si vede ma che è molto importante, per questo voglio ringraziare alcune persone: i miei genitori in primis, per il supporto impeccabile prima, durante e dopo la gara; il mio meccanico Milan per avermi preparato una bici perfetta per l'occasione; gli amici che mi hanno tifato lungo il percorso; Matteo Berta che mi ha dato consigli utili e che mi ha aiutato a pensare solo a fare la mia gara. Grazie.
Adesso che la forma è buona vado a Vermiglio motivato ma consapevole che non sarà facile ripetersi, per questo voglio continuare a divertirmi senza pensare troppo al risultato. Intanto mi godo questi giorni di relax e di bici prima del passo più importante, la maturità. Saluti,

Jack

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