Ciao raga.
Scusate il ritardo con cui ho scritto il pezzo, ho avuto alcuni problemi con la linea ma ora è tutto ok e se volete leggere il nuovo articolo eccolo qui, tutto per voi.
Dopo qualche settimana dalla gara Ligure di Campochiesa domenica ho corso al Campionato Italiano d'inverno a Tregnago. Mi ero quasi scordato quanto fosse dura correre su un vero percorso di Cross Country e devo dire che mi mancava questo tipo di competizione. Mi mancava anche parlare con tante persone che non vedevo da mesi e che ho rivisto con piacere. Ma più che tutto mi mancava il confronto con gli avversari, la sfida che scatta appena dopo lo start.
Dopo qualche settimana dalla gara Ligure di Campochiesa domenica ho corso al Campionato Italiano d'inverno a Tregnago. Mi ero quasi scordato quanto fosse dura correre su un vero percorso di Cross Country e devo dire che mi mancava questo tipo di competizione. Mi mancava anche parlare con tante persone che non vedevo da mesi e che ho rivisto con piacere. Ma più che tutto mi mancava il confronto con gli avversari, la sfida che scatta appena dopo lo start.
Il livello era davvero alto e per la prima volta mi sono trovato a dover affrontare un confronto diretto con i Migliori al mondo, visto che nelle prime file della griglia c'erano Fumic, Fontana, Cooper, Kerschbaumer, Paez, Tiberi, Longo, Gehbauer e tanti altri... Da brividi.
Io avevo il numero 18 quindi partivo piuttosto avanti grazie ai punti fatti lo scorso anno, anche se dalla prossima gara non sarà più così semplice e la posizione davanti dovrò guadagnarmela. Per quanto riguarda il percorso mi piaceva abbastanza, duro, con un fondo viscido e continui saliscendi che ti tiravano il collo. In programma per noi c'erano 7 giri, forse fin troppi per essere a marzo anche se si trattava di un Camp. Italiano.
Comunque prima dello start ero bello carico e dopo la partenza pedalavo in 30-35° posizione prendendo un buon ritmo. Il percorso era divertente ed era pieno di gente che urlava e che tifava, così mi sono divertito a gareggiare insieme ad avversari che andavano dai 18 anni ai 40.
Dopo 4 giri mi ritrovo alla ruota di Mattia Penna (in grande rimonta nel finale) e quando passiamo insieme nella zona in erba prima dell'arrivo accade un imprevisto: dei tifosi (credo stranieri) lanciano in faccia a Matty una bandiera degli States che subito dopo finisce dritta nel mio Xtr, così mi fermo e con l'aiuto di un tifoso che aveva in mano un cacciavite (non chiedetemi perche') riesco a toglierla ed a ripartire (foto). Gli imprevisti succedono spesso, ma quando accadono cose del genere non fa piacere, il tifo è importante ma va fatto con un po' di cervello.
Dopo 4 giri mi ritrovo alla ruota di Mattia Penna (in grande rimonta nel finale) e quando passiamo insieme nella zona in erba prima dell'arrivo accade un imprevisto: dei tifosi (credo stranieri) lanciano in faccia a Matty una bandiera degli States che subito dopo finisce dritta nel mio Xtr, così mi fermo e con l'aiuto di un tifoso che aveva in mano un cacciavite (non chiedetemi perche') riesco a toglierla ed a ripartire (foto). Gli imprevisti succedono spesso, ma quando accadono cose del genere non fa piacere, il tifo è importante ma va fatto con un po' di cervello.
Riparto comunque deciso a fare la mia gara e non perdo tempo inutile a incazzarmi per l'accaduto, recupero qualcosa ma al 6° giro sento qualcuno che si avvicina... Qualcuno che pero' si avvicina più velocemente del normale. E' cosi veloce che in un attimo è dietro di me.
Mi volto e vedo Manuel Fumic, che è in testa alla gara Elite. Così penso "azz, è già qui". Lo faccio passare e mi accodo. È l'atleta che più ammiro, un biker da cui cerco ogni giorno di imparare qualcosa di nuovo, provo un misto di tristezza e di piacere nel sapere che è lui. Me la godo, si è vero mi ha doppiato a 2 km dall'arrivo, ma in fondo sapevo che poteva succedere, così sul momento penso solo a seguire quelle ruote troppo veloci per chiunque e cerco di imparare tutto ciò che fanno dimenticandomi della fatica e del resto. Poi un po' alla volta "Mani" scompare silenziosamente senza lasciare tracce. Io chiudo il mio sesto giro in 30° posizione assoluta su 100 partenti, 13° Under 23.
Mi volto e vedo Manuel Fumic, che è in testa alla gara Elite. Così penso "azz, è già qui". Lo faccio passare e mi accodo. È l'atleta che più ammiro, un biker da cui cerco ogni giorno di imparare qualcosa di nuovo, provo un misto di tristezza e di piacere nel sapere che è lui. Me la godo, si è vero mi ha doppiato a 2 km dall'arrivo, ma in fondo sapevo che poteva succedere, così sul momento penso solo a seguire quelle ruote troppo veloci per chiunque e cerco di imparare tutto ciò che fanno dimenticandomi della fatica e del resto. Poi un po' alla volta "Mani" scompare silenziosamente senza lasciare tracce. Io chiudo il mio sesto giro in 30° posizione assoluta su 100 partenti, 13° Under 23.
Primo tra gli U23 ha fatto Anton Cooper, fuoriclasse Neozelandese che si è piazzato 2° assoluto con una prestazione da talento cristallino. Intanto io so che si può fare di meglio, lavorerò come sempre duramente per migliorare, passo dopo passo. Ringrazio Matteo Berta che è venuto fino in Veneto per tifarmi alla grande e per avermi tenuto compagnia durante tutto il weekend in onore dei vecchi tempi. È sempre un piacere pedalare e passare del tempo con grandi persone come lui. Ringrazio anche i miei genitori per il tifo e per l'assistenza come sempre perfetta.
Domenica sarò in Liguria per una gara più soft ma non per questo meno importante. Sarà una lunga e dura stagione, ma siamo ancora a Marzo e sono fiducioso, ci vediamo sui campi di gara.
Domenica sarò in Liguria per una gara più soft ma non per questo meno importante. Sarà una lunga e dura stagione, ma siamo ancora a Marzo e sono fiducioso, ci vediamo sui campi di gara.
Jack
Grande!
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