domenica 24 marzo 2013

TAKE IT EASY


Ciao Riders,
vi scrivo anche questa volta con un po' di ritardo a causa della gita a Parigi che ho fatto con la scuola nei giorni precedenti.
La scorsa settimana ho corso vicino a Pinerolo ed è stato un weekend interessante visto che sono stato ospitato dalla famiglia Bonetto e al sabato sera abbiamo fatto un torneo di Pes con i ragazzi della Wilier.
Ci siamo svegliati domenica mattina, fuori nevicava e c'era un tempaccio, ma da buoni bikers non ci siamo spaventati e abbiamo corso su un percorso bagnato, fangoso e scivoloso con tanti tratti da fare a piedi. Ad un certo punto sembrava di essere ad una gara di Ciclocross e già sulla prima salita Edoardo Bonetto ha preso il largo staccando tutti, guidando da manuale sui sentieri di casa sua.
Io intanto inseguivo Gambino e cercavo di staccare Lamastra e Ciocca, ma nel finale mi hanno preso e battuto, così ho chiuso 2° Under 23 e 5° assoluto. In fondo non posso lamentarmi visto che la forma è quella che è, in più questo periodo non è dei più semplici dal momento che devo dedicare la stessa quantità di energia alla scuola e alla bici.
Siamo quasi ad Aprile e questo vuol dire che ormai manca poco alle gare in cui bisognerà fare sul serio e per questo motivo nelle prossime tre settimane ci darò dentro con gli allenamenti per arrivare a Nalles pronti alla battaglia.

Nonostante tutto pero' ho voglia di correre e sento il bisogno di mettermi alla prova.
Così mentre viaggiavo sul pullman che mi riportava da Parigi a Torino pensavo (come sempre) al mondo delle due ruote e in particolare ad una domanda che spesso la gente rivolge a me e a tutti quelli che ogni giorno fanno sacrifici sulla bici: "ma chi te lo fa fare?". Bella domanda.
Cos'è che ci spinge a soffrire, a salire e poi salire ancora, tornante dopo tornante, cercando sempre qualcosa che forse non arriverà mai? Penso non ci sia un motivo comune, credo che ogni ciclista (e ogni sportivo in senso più generale) abbia una propria motivazione che magari certe volte neanche conosce.
Ma nel dubbio noi saliamo, fino a quando ce la facciamo, fino a quando vogliamo, fino a quando abbiamo l'ossigeno per respirare.
Io pero' non ho dubbi, e durante il viaggio ho avuto tempo per riflettere capendo che sono due le cose che mi spingono a farlo. La prima è il legame che ho con questo mondo, che è un po' la mia casa e con cui riesco davvero a sentirmi vivo.
La seconda è la sensazione di libertà che provi quando sei in giro per le tue strade ad allenarti, negli stessi sterrati e single track su cui sei cresciuto tra polvere, cadute, giornate no, giornate in cui ti sembrava di volare, in cui ti sembrava di essere davvero forte, giornate di pioggia, di neve e di vento, tra profumi, suoni, paesaggi e sensazioni bellissime.
Questo è quello che ci fa alzare la mattina con la voglia di vivere, e vi consiglio di provare, perche' solo così vi sentirete davvero bene.

Jack

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