martedì 4 dicembre 2012

NEL MIO MONDO.

Ciao ragas, qui parla Jack e oggi ho deciso di raccontarvi una domenica di due settimana fa quando in preda al bisogno fisico di farmi una raidata ho preso la Ktm di mio padre e sono partito, senza schemi precisi o itinerari prefissati.
Prima pero' vi informo che gli allenamenti in palestra proseguono bene (sudo sette camicie ma lo faccio volentieri) e visto che secondo me ogni anno il fisico fa un passo in avanti sento che anche quest'anno troverò dei vantaggi se lavorerò bene.
Intanto dentro di me sento che la mia Flash 29" è già venuta al mondo, e sapere che ora è da qualche parte nel mondo, magari già in viaggio verso me... beautiful...

Comunque come vi dicevo prima in questo periodo mi sono concesso qualche bella uscita off road con la mitica K (che una volta guidava mio fratello, e anche con un certo stile...) e ve ne racconto una in particolare.
Dopo un'abbondante colazione esco di casa e l'aria è gelida (proprio il freddo quello bastardo) ma dopo due strappi fatti a fuoco ero bello caldo e pronto per godermi il giro.
Un po' di km su e giù e poi prendo il solito track che d'estate faccio tutte le settimane e ora mi fa uno strano effetto vederlo così asciutto, freddo, con gli alberi spogli ma devo dire che è comunque un gran bello spettacolo...
Per un attimo ti senti solo ma il bello è proprio sfrecciare tra gli alberi, seguire il sentiero e rompere quel silenzio. Esci dalle curve rilanciando con le gambe che girano a balla sotto ad una cascata di foglie e corri veloce fino alla fine del sentiero.
Poi la noia dell'asfalto per 50 metri, che pero' ti fa respirare un attimo, ma non c'è tempo. Svolta secca a destra e di nuovo giù, droppando radici e saltando buche.
Com'era già? Ah si: "se non cadi vuol dire che non stai spingendo abbastanza".
Infatti per rispettare questa frase (che in fondo un po' vera è) mi sono ribaltato alla grande dopo una curva... Ragazzi la Sid è una gran forka ma la Lefty è un'altra cosa. Per finire il tutto è stato filmato dalla camera che avevo sul casco, eheh...
Vabbè comunque riparto bello carico e continuo verso Levone, Forno e tutti i paesini di qui fino a quando arrivo ai piedi della salita che arriva al "Mulino Val", bella, dura e piuttosto lunga. Salgo col mio passo, non c'è fretta, oggi è domenica, me la godo proprio e dopo ogni tornante il paesaggio migliora. Arrivo al Mulino, lo vedo li davanti a me ed è un bello spettacolo. Peccato solo che non ci sia qualche altro rider con cui godermelo.
Mangio qualcosa, scatto due foto e riparto, continuo a salire fino a quando la strada continua a pendere. Mi passano a fianco dei motociclisti e penso che in fondo amiamo la stessa cosa, anche se loro hanno l'aiuto del motore...
Poi la strada scollina e inizio ad assaporare la parte migliore di tutto questo.
Metto le cuffie e la musica mi scorre nelle vene così inizio a scendere per quelle strade che ormai percorro da anni ma ogni volta hanno un sapore speciale.
Me la godo fino in fondo, assaporo ogni curva. Imbocco una strada mai fatta prima e non mi interessa se mi fa allungare un po', si scende che è un piacere ed è questo che conta.
E' incredibile: 10, forse anche 15 minuti di pura picchiata (vi assicuro che sono tanti)... Arrivo a casa sfinito e un po' ammaccato ma solo se provi tutto questo puoi capire cosa significa. Parcheggio il mezzo in garage e torno alla normalità, alle cose di tutti i giorni.

Ora vi chiedo: cosa vuol dire godersi davvero la vita?
 Io non ho dubbi.

Jack








2 commenti:

  1. che invidia !!!!!!
    beccato che io abito in pianura padana ,e per arrivare almeno alle colline devo fare come minimo 90 km,tutti dritti!!!
    by Ruggirello Mirko

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  2. questi sì che lavorano sodo, altro che raidare a muzzu.

    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=378579868903398&set=a.378578818903503.90649.199646096796777&type=3&theater

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