lunedì 15 aprile 2013
UGUALE MA DIVERSO
Questa volta il titolo dice tutto.
Già, perché in fin dei conti il weekend appena trascorso a Nalles per la prima prova degli Internazionali d'Italia non è stato poi così diverso dallo scorso anno. Quando arrivi in quel piccolo paese ogni anno c'è un'atmosfera particolare a fare da contorno alla gara e proprio in quel paesino che a primo impatto non ha nulla più degli altri trovi centinaia di bikers che riescono ad accendere quelle 4 vie e a far diventare tutto più bello, tutto più Rock.
Molte cose erano uguali quest'anno e ve ne dico alcune.
Uguale il percorso, durissimo e tecnico, capace di fare una selezione incredibile e di esaltare le qualità dei migliori bikers.
Uguale lo storico tornante in discesa, che ogni anno è più scavato e che ormai è il punto più spettacolare della gara.
Uguale anche la gente che c'era a fare il tifo a bordo strada (tantissima) e la marea di Campioni che sono sfidati.
Ma più che tutto uguale la fatica che si fa sul percorso, provato come ogni anno al sabato sera, che ti prosciuga le energie giro dopo giro ma che ti fa divertire e ti fa capire cosa significhi davvero fare Cross Country.
Già, tante cose uguali, profumi, persone, colori, sfide, ma anche tante cose diverse.
Prima di tutto la sensazione provata appena finita la gara, tutta un'altra storia rispetto allo scorso anno quando una volta tagliato il traguardo mi sono sentito sommerso da un'ondata di emozione mista a felicità per quello che avevo fatto. Quest'anno è stato diverso, con la regola dell'80% sono stato fermato (come molti altri) prima della fine, dopo 5 giri in cui ho dato l'anima come sempre ma questa volta non è bastato. Manuel Fumic (primo) è stato ancora una volta troppo veloce e io troppo lento, nonostante questo non sono deluso del risultato (18esimo tra gli Under 23 e 47esimo assoluto su 93 partenti), perché sono consapevole di aver fatto una buona prova e so di poter dare molto di più, quando le gambe gireranno come si deve.
Diverso è stato anche l'approccio alla gara, lo scorso anno partivo per cercare il podio e quest'anno per... Dare il massimo. Per niente diverso invece è stato il divertimento, anche quest'anno è stato interessante sfidarmi con tanti avversari, in particolare con Mayer, un austriaco con cui gia lo scorso anno a Nalles avevo avuto modo di battermi fino alla fine.
Sono sicuro che questo sia lo spirito giusto, che questa sia la strada da percorrere.
Infine voglio ringraziare particolarmente alcune persone che anche quest'anno mi hanno supportato alla grande, mi riferisco ai miei genitori che come sempre hanno fatto un lavoro perfetto durante i 2 giorni di trasferta. Ringrazio anche mio fratello, Matte, Marty, i ragazzi della Silmax, gli amici della Canavese mtb e del Courmayeur ma anche tutti quelli che erano sul percorso a rendere questa gara Rock come sempre, grazie davvero. E infine grazie a mio zio Alberto che anche da casa mi segue e mi supporta tutte le domeniche spingendomi a non mollare mai.
Adesso ho due settimane per preparare al meglio l'appuntamento di Montichiari lavorando duramente per raccogliere qualcosa di buono.
Non vedo l'ora, ciao ragas.
Jack
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